Il Centro di consulenza familiare Comoli sospende temporaneamente l’attività

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A partire dal primo di febbraio, il Centro di consulenza familiare A. G. Comoli sospende la propria attività, per consentire una riorganizzazione della proposta di sostegno e accompagnamento delle famiglie, che permetta da un lato di mantenere la qualità del servizio offerto sino ad oggi e dall’altro di rispondere con efficacia ai nuovi bisogni, soprattutto attraverso un maggiore coinvolgimento delle parrocchie e un migliore coordinamento con la pastorale diocesana.

Una pausa per ripartire e non una chiusura, dunque, durante la quale sarà comunque garantita la conclusione del percorso di assistenza delle persone già prese in carico dal Centro, che, grazie ai fondi dell’Otto per Mille alla Chiesa cattolica, ha operato avvalendosi di una rete di professionisti per fornire assistenza psicologica, educativa e legale a Novara, Arona e Verbania.

Questa scelta è un passo importante all’interno del percorso di vicinanza a tutte le famiglie intrapreso già da tempo dalla Chiesa novarese, anche su spinta dal XXI Sinodo diocesano, che proprio alla cura pastorale della famiglia ha scelto di dedicare uno dei suoi capitoli centrali.
Nel segno di questo condiviso impegno ecclesiale, già ad inizio del 2020 il Comoli era stato completamente integrato all’interno dell’Opera diocesana Maria Assunta Madre della Chiesa, ente ecclesiastico il cui consiglio di amministrazione è composto dal vicario generale don Fausto Cossalter, dai condirettori dell’ufficio diocesano per la famiglia Margherita e Marco Invernizzi, dal direttore della Caritas don Giorgio Borroni e dalla patrono stabile del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese Alessandra Sampieri.

La sospensione del servizio ora dovrà consentire di proseguire questa riprogettazione.
Il primo passo sarà un’analisi delle necessità che riguardano l’ambito familiare, partendo in prima battuta da quanto intercettato dalle comunità parrocchiali nella loro quotidiana attività pastorale: il lavoro dei Centri d’Ascolto Caritas, l’impegno dei catechisti e degli animatori degli oratori, i gruppi famiglia.

Insieme, verrà fatta una ricognizione sugli interventi messi già in atto da istituzioni e terzo settore, per programmare proposte in quegli ambiti che restano scoperti, nell’ottica di un responsabile impiego delle risorse e secondo il principio di sussidiarietà.