Nel pomeriggio di oggi, domenica 14 maggio, è mancato il vescovo dom Guerrino Ricardo Brusati, vescovo emerito di Janaúba in Brasile, dove era partito come fidei donum nel 1982, originario di Bellinzago. Di seguito il messaggio di cordoglio del vescovo Franco Giulio, con la testimonianza che dom Guerrino aveva portato alla Veglia Missionaria diocesana, tenutasi a Omegna nel 2014.
Nel giorno in cui è mancato dom Guerrino Brusati, vorrei ricordare la sua testimonianza fatta alla Veglia Missionaria Dicesana del 2014 di Omegna. A leggerla oggi è profeticamente commovente perché prefigurava il cammino che possiamo e dobbiamo fare anche noi.
Egli ha formato per tre lunghi anni centinaia di laici nei ministeri, spendendosi fino in fondo e lasciandovi la salute. Preghiamo per la sua anima sacerdotale veramente animata da spirito missionario, perché ci sproni a riprendere con lena il cammino dopo la fine dell’emergenza.
+ Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara
Testimonianza di Dom Guerrino
alla veglia missionaria diocesana
Omegna, 18 ottobre 2014
Sono di Bellinzago, terra fertile di missionari, ho quasi 70 anni, 41 di ordinazione, 5 anni passati a Cameri, poi altri 5 ad Arona e 31 in Brasile, chiamato là dall’indimenticabile vescovo Dom Mario Zanetta e dal mio compaesano don Pierantonio Miglio.
Dal 2003 sono diventato l’8° vescovo della Diocesi di Cetité, una Diocesi ancora giovane; 100 anni compiuti l’anno scorso, Diocesi sparsa su un territorio de 42.000 kmq, grande come tutta la Svizzera, o Piemonte, Lombardia e un pezzo di Liguria insieme.
Vi sono circa 700.000 abitanti, in 35 comuni e parrocchie, nella grande maggioranza cattolici, di cui un 30% praticanti assidui. La città maggiore è Guanambi, una unica parrocchia con 85.000 abitanti e 3 preti facendo unità pastorale e due suore. La città minore è Caturama con 9.500 abitanti, senza sacerdote e suore, accompagnata dal sacerdote più vicino a 40 km.
Abbiamo una bella storia di camminare insieme con 39 sacerdoti, una trentina di suore e migliaia di laici inseriti nelle comunità, in maggioranza donne che si impegnano soprattutto nella vita pastorale. Siamo nel sudest della Bahia, una area castigata dalla “seca” = la siccità (è dal marzo scorso che non piove), tuttavia in pieno sviluppo (costruzioni, commercio minerali, energia eolica, uranio), con crescita soprattutto delle periferie delle città e parallelo svuotamento dell’area rurale. Migrazione dei giovani durante il periodo del raccolto della canna da zucchero, caffè, arance. Presenza massiccia dei mezzi di comunicazione che offrono ogni giorno – come da noi – la cultura globalizzante in una inarrestabile consumismo (In Brasile 202 milioni di abitanti e 260 milioni di telefonini venduti; in tutte le case, anche più povere, presente l’antenna parabolica “a professora”). Maggioranza della nostra popolazione sotto i 40 anni. La famiglia resiste ancora, mas sente i venti contrari dell’individualismo e della secolarizzazione. Fortissimo è il passaggio anche ad altre denominazioni religiose che promettono cure, miraci li, benessere (teologia della prosperità del benessere).
A partire dal 2007, quando nella città santuario di Aparecida, si è realizzata la riunione dei vescovi dell’America del Sud con la presenza di Papa Benedetto e tra gli organizzatori c’era anche il futuro Papa Francesco, siamo stati scrollati dal continuare ripetendo schemi tradizionali di evangelizzazione, per intraprendere un nuovo cammino di ricerca e incontro con i lontani o totalmente assenti dalla vita ecclesiale, sognando una Chiesa in uscita nel coinvolgimento di sfide epocali.
Abbiamo ripreso la pagina degli Atti all’inizio della prima evangelizzazione: la Parola di Dio, la Liturgia, la Carità, con una speciale attenzione per crescere come COMUNITÀ DI COMUNITÀ, dove sia interessante conoscersi, valorizzare le capacità di ognuno e dimostrare che è possibile aiutarsi, volersi bene, pur nella diversità. Uscendo dal clericalismo abbiamo ripensato al sacerdozio comune dei fedeli e agli impegni che i cristiani in base al loro battesimo, potevano e dovevano assumere, guidati dallo Spirito Santo. Abbiamo preparato in tutte le parrocchie centinaia e centinaia di fratelli e sorelle aperti alla disponibilità, alla perseveranza e disposti ad assumere responsabilità dentro la propria comunità ecclesiale. Ci siamo cosi messi sul cammino dei MINISTERI ISTITUITI rinnovabili dopo 3 anni:
MINISTRI DELLA PAROLA: alla domenica, nelle comunità dove non c’è il prete sono loro a spiegare la Parola; una volta al mese realizzano il gruppo biblico (lectio divina) nelle cappelle o nelle case, con gli altri animatori e catechisti.
MINISTRI DELLA COMUNIONE: come qui aiutano il sacerdote a distribuire la Comunione. Nelle comunità dove non c’è il prete, dopo la riflessione del ministro della Parola, sono loro a distribuire la Comunione.
Inoltre visitano e La portano agli ammalati e anziani e al giovedì riuniscono la gente per un’ora di adorazione soprattutto chiedendo nuove vocazioni.
MINISTRI DELLA SPERANZA: quando sanno di un lutto nel quartiere o nella comunità, sono loro che visitano e organizzano il funerale; alle volte rimangono tutta la notte con la famiglia a consolare e a pregare, poi nella chiesa sono loro a celebrare il rito funebre, senza messa, e accompagnano al cimitero(costumano seppellire nello stesso giorno). La messa è per tutti i defunti al 7° giorno quanto anche i parenti da lontano possono stare presenti.
MINISTRI DELLA CARITÀ: conoscono situazioni di disagio e di necessità, organizzano gli aiuti immediati, indicano persone o entità in grado di facilitare il disagio. Accompagnano ammalati, bambini con famiglie disintegrate. Chiediamo che partecipino anche ai Consigli Municipali dove si tratta dei provvedimenti in beneficio di alcune categorie (salute, scuola, giovani, anziani, ecologia). Sono loro che tutti gli anni presentano e accompagnano durante la quaresima la Campagna della Fraternità, uguale in tutto il Brasile (l’anno prossimo sarà Fraternità e Società). In alcune parrocchie sviluppano anche i temi della dottrina sociale con le scuole di fede e politica.
ANIMATORI MISSIONARI: Nei vari vicariati durante l’anno sono preparati cristiani di tutte le età per visitare, casa per casa, le famiglie e invitarle a fare un incontro nuovo coi vicini o nella scuola o nella cappella e ripresentare la bellezza del reincontro col vangelo e con la Chiesa. Musica, canti, preghiera, celebrazioni interessanti due o tre parrocchie all’anno, con un periodo di preparazione, di realizzazione e di continuazione. L’anno successivo, da queste parrocchie che hanno ricevuto i missionari, alcuni potranno disporsi ad andare in altre comunità.
Sta nascendo anche da noi la sensibilità per l’evangelizzazione di tutti i popoli, la missione “ad gentes”: abbiamo “a infancia e adolescencia missionaria” in molte parrocchie. Ho un prete che mi ha chiesto di andare in missione, ma ho dovuto ricordargli che abbiamo ancora 4 parrocchie senza parroco residenziale e dovrà aspettare qualche tempo. Per 40 anni abbiamo avuto la collaborazione generosa (chiese sorelle) di Vittorio Veneto e Rovigo, ma dall’anno scorso hanno richiamato tutti i loro sacerdoti per scarsità di clero…(giovane).
Domenica scorsa era la festa della Patrona del Brasile, Nossa Senhora Aparecida, alla quale tutto il popolo brasiliano è devoto con tenerezza e fede semplice. Domenica prossima ci sarà il 2° turno delle elezioni per scegliere il nuovo presidente e altri governanti del Brasile. Chiediamo alla Madonna Aparecida nella preghiera perché la gioia del vangelo sia sempre più alimentata in tutte le famiglie e comunità del Brasile.
Vorrei ancora chiedervi un applauso.
Per i giovani preti che vivono la preziosissima vita degli oratori (ci sono nato).
Per un amico e fratello che si dedica da 35 anni a martellare l’apertura missionaria “ad gentes” della nostra Diocesi: Mons. Mario Bandera
Al nostro Vescovo Franco Giulio che ha avuto il coraggio di scuotere tutta la Diocesi alla ricerca di risposte per i nostri tempi.
Al nostro Papa Francesco che di chiede di essere una Chiesa povera, con i poveri, non con la faccia di Quaresima, ma col sorriso, nella certezza della Vita Nuova portataci dal Signore.
Grazie.
Dom Guerrino Brusati
Vescovo di Caetité