Io sono l’Immacolata Concezione

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Di seguito il testo del messaggio del vescovo Franco Giulio per l’avvio del pellegrinaggio virtuale dell’Oftal diocesano, il cui programma è consultabile a questo indirizzo.

 

Il pellegrinaggio “virtuale” di quest’anno dell’OFTAL ha come motto: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Per molti è difficile comprendere che cosa significhi tale espressione. Si può rispondere così: la fede della Chiesa attribuisce all’esperienza spirituale della Vergine Maria un “dono di grazia” che opera in Lei a partire dalla nascita o, meglio, sin dal suo concepimento. Chiamata ad essere la madre del Signore Gesù, seguendolo fino alla croce, la grazia che opera in Lei si riflette fino all’origine della sua esistenza. Maria ha fatto l’esperienza della tentazione, della fragilità, del limite umano alla maniera di ciò che vivono tutti gli uomini e le donne, ma non ha fatto però l’esperienza del peccato dall’origine della sua vita sino alla fine. A questa realtà si collega abbastanza facilmente l’espressione di “Immacolata Concezione”.

Desidero raccontare questo mistero della vita di Maria facendo una piccola riflessione che traggo dalla tavola dipinta da Antonello da Messina (1475 ca.), chiamata l’Annunciata. È una raffigurazione dove manca l’angelo annunciante. Nella tavola c’è solo Maria, che ha una mano leggermente alzata verso noi che la guardiamo e l’altra con cui si stringe il velo. Sul leggio è appoggiato un libro di preghiera aperto, le cui pagine sono appena appena sollevate, quasi mosse dal soffio lieve dello Spirito. Lo sguardo di Maria sembra sfuggire con timore alla vista del­l’angelo, anche se con la mano ci invita a vedere riflesso nel suo volto e nel suo intimo l’angelo annunciante! Maria è divenuta così capace di ascolto, da lasciarsi plasmare dalla Parola di Dio. Tutto questo fa nascere sulla bocca di Maria il “sì”, con cui Ella ha accolto la Parola di Dio, domandandosi quale senso avesse il saluto dell’angelo!

L’angelo le appare dicendo: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te” (Lc 1,28): l’evangelista ci dice che Maria fu presa da timore, a motivo del saluto che le viene rivolto: “e si domandava che senso avesse un saluto come questo” (Lc 1,29). La Madonna si domanda cosa le stia dicendo quella Parola, quale sia il senso dell’Annuncio angelico. La lettera di Giacomo, evocando un gesto che tutti facciamo al mattino, ci dice: «se uno ascolta la parola e non la mette in pratica, costui somiglia un uomo che guarda il proprio volto allo specchio; appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era» (cfr Gc 1,23-24). La Parola di Dio è come lo specchio: guardarsi allo specchio significa guardarsi dentro sperando di non avere nulla da rimproverarsi, ma di poter reggere il confronto con il nostro volto riflesso!


Io sono l’Immacolata Concezione
Messaggio per il pellegrinaggio “virtuale” dell’Oftal
23-07-2020
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Quest’anno il pellegrinaggio sarà “virtuale”: non vedremo direttamente la Grotta, non pregheremo il rosario davanti alla bellissima statua della Madonna di Lourdes, non parteciperemo alla processione eucaristica, non celebreremo insieme le nostre messe emozionanti: sarà tutto virtuale. È come se anche noi non avessimo l’angelo che ci conduce nella preghiera. Possiamo però lasciare che lo sguardo di Maria, l’Immacolata, si rifletta dentro di noi e parli al nostro cuore. Ringraziamo tutti gli amici dell’OFTAL che ci fanno partecipare alla magìa di Lourdes anche attraverso i nuovi media, ricordando i nostri ammalati, anziani e pregando per tutti quelli che quest’anno prematuramente ci hanno lasciati!

Vi benedice il vostro vescovo.

+ Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara