Lettera per Pasqua dei nostri missionari in Ciad

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Lettera nel Giovedì Santo 2020, dei nostri missionari in Ciad.

 

Carissimi, siamo Chiara, Nur, Fabrizio e Jerome Benoît, innanzitutto da questo giovedì santo buon anniversario a tutti i preti. Stamattina al risveglio sono arrivate le suore danzanti e recanti una buona torta. Qui come sempre, Natale e Pasqua sono privi della maggior parte dei gesti esteriori, ma quest’anno ancora di più privati dei grandi “rassemblamenti”, quasi tutta la quaresima é rimasta spoglia. Siamo tutti, anche voi crediamo, invitati a riconoscere il Dio nascosto. Tantissimi vedevano Dio in Gesú quando faceva miracoli e affascinava con lo sguardo e le parole, ma solo poche donne e Giovanni hanno continuato a vedere in Lui qualcosa e a seguirlo anche quando é stato spogliato. Ecco la nostra quaresima come la via crucis di Maria dietro al Signore Gesú, spoglio. Preghiera e Parola di Dio vivono nelle case sparse tra i villaggi, il venerdì le via crucis tra pochi vicini, la sera i canti e il racconto del Signore Gesù ai bambini. La gente che ci incontra ci dice spesso o ci inviano messaggi: “preghiamo per i vostri malati in Italia, sono tanti.” Alcuni amici hanno intanto organizzato un piccolo atelier che fabbrica mascherine da donare ai centri sanitari. Un pensiero particolarissimo ai fratelli in prima linea negli ospedali. Sappiamo che qualcuno di voi é in lutto, altri hanno ammalati in famiglia, siete nei cuori nostri e nelle preghiere. Grazie ai tanti che si sono messi in gioco con carità, l’oratorio, gli scout, la scuola di comunità e credo tantissimi altri. Credo che tutti quanti saremo arricchiti, non dal dolore, ma dall’amore fedele e che ha l’audacia anche di guardare in faccia alla morte e sfidarla in un prodigioso duello. Buona Pasqua.