Trentaquattro progetti, finanziati complessivamente per 1.019.483,62 euro. Sono le cifre dei fondi dell’otto per mille della diocesi di Novara, destinati sostenere progetti di carità per l’anno pastorale 2019- 2020, presentati in un incontro pubblico che si è svolto stamattina presso la Curia novarese.
A intervenire durante l’incontro il vicario generale della diocesi, mons. Fausto Cossalter, il direttore della Caritas diocesana don Giorgio Borroni e don Renzo Cozzi, economo e referente diocesano del Servizio per la promozione del sostegno economico della Chiesa cattolica.
LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI
I progetti, grazie alla raccolta e all’impiego di risorse proprie da parte dei soggetti che li realizzano, valgono complessivamente quasi un milione e trecento mila euro.
Tre i capitoli di impiego: i “Progetti Sostegno”, le “Opere Segno” ed i “Progetti Emblematici”.
I primi sono fondi destinati a sostenere il lavoro quotidiano dei gruppi caritativi di parrocchie e Unità pastorali missionarie. In tutto 15 interventi distribuiti su tutti i vicariati per un valore totale di 117.500 euro.
Le “Opere Segno” sono quegli interventi che attraverso la carità e l’attenzione agli ultimi sono «Segno” della presenza di Dio». A riceverli associazioni e parrocchie che mettono in atto progetti specifici in diversi campi del sociale: la tutela di donne vittime della tratta, l’accompagnamento delle famiglie, l’attenzione alla terza età, alle fasce giovanili e alle mamme in difficoltà. In tutto 13 progetti finanziati con 194.750 euro.
Infine, i “Progetti Emblematici”, condotti direttamente da Caritas diocesana, in collaborazione con realtà del territorio. In tutto i sei progetti sono sostenuti con 707.233,62 euro.
GLI INTERVENTI DELLA MATTINATA
Mons. Fausto Cossalter:
«Raccontare quanto facciamo in ambito caritativo non significa fare pubblicità o autopromozione. Ma significa rispondere a un dovere di trasparenza. È doveroso restituire una rendicontazione. L’impegno per chi è in difficoltà è un segno, un gesto che ci fa crescere come comunità ecclesiale e come società civile. Perché l’attenzione agli ultimi è anzitutto un gesto di giustizia»».
Don Renzo Cozzi:
«Oggi meno del 50% degli italiani firma per l’otto per mille. E anche la percentuale di chi lo fa per la Chiesa Cattolica è in discesa: poco meno del 79% del totale. Serve un impegno di tutti per ricordare che questa firma è un esercizio di un diritto».
Don Giorgio Borroni:
«Lo sforzo che stiamo facendo è quello di cambiare la mentalità con la quale si fa carità, proponendo interventi che sempre di più sappiano essere di innovazione sociale: che non rispondano solo al bisogno, ma che dal bisogno liberino. Attivando veri percorsi di inclusione sociale».