Lo Spirito Santo, Maestro interiore

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Omelia nella Veglia di Pentecoste
08-06-2019

Torno volentieri qui, al Santuario del Boden per la terza volta, nel ricordo affettuoso di don Ermus, che mi accolse la prima volta magnificando la tenera bellezza del volto di questa Madonna, che è raffigurata nell’affresco dell’edicola centrale. A Lei ho dedicato una preghiera, che il nuovo parroco ha fatto stampare persino sul retro dell’edicola stessa, a futura memoria.

Torno questa sera, nella Veglia di Pentecoste, preceduta da una novena, che – ahimè – non celebriamo più, anche se è l’unica novena biblica: in effetti, Gesù dopo essere salito al cielo manda a dire ai suoi discepoli di attendere, nel Cenacolo, la venuta dello Spirito dall’alto (cfr Gv 14,26;15,26;16,13 At 1,8;2,4.33).

Nel libro degli Atti degli Apostoli, la prima immagine della Chiesa non è quella che citiamo di solito e che si trova al capitolo secondo, o al capitolo quarto, quando si dice che “erano un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32); si tratta di due testi molto simili e paralleli. In quel testo si ricorda che “erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere” (At 2,42).

La prima immagine della Chiesa è, invece, descritta nel capitolo 1 dove si parla di una chiesa che è illustrata dalla nostra assemblea di questa sera, dove i Dodici erano riuniti con Maria e le donne (At 1,14). Luca insiste sovente sulla presenza delle donne. [Prosegui la lettura nel PDF allegato]