«Il filo rosso del ministero di mons. Antonio Riboldi è stata l’eloquenza dei gesti attraverso i quali è stato un vero testimone del Vangelo. Ha incarnato una pratica della fede, che per tutta la sua vita da presbitero e da vescovo ha saputo coniugare l’evangelizzazione con la promozione umana».
Con queste parole mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, ha ricordato la figura di mons. Antonio Riboldi, durante i funerali che ha presieduto oggi, lunedì 10 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Stresa, cittadina dove il vescovo emerito di Acerra scomparso all’alba di ieri era ospite, nella casa dei rosminiani, dalla scorsa estate.
Presenti alla celebrazione i rappresentanti delle autorità civili, tra i quali il sindaco di Acerra, e numerosi membri e novizi della Famiglia rosminiana, tra i quali il padre generale Vito Nardin e il padre provinciale Claudio Papa.
Nell’omelia mons. Brambilla ha voluto ripercorrere i momenti centrali del percorso di fede del vescovo Antonio: «Anzitutto il suo cammino di discernimento vocazionale. Iniziato in Brianza, a Tregasio, dove è nato e dove si è alimentato di una fede pratica, fatta di gesti concreti, che non lo abbandonerà per tutta la vita. Cammino che lo ha portato ad essere affasciato dalla spiritualità di Rosmini e a unirsi alla Famiglia rosminiana. Scelta che lo ha legato strettamente alla nostra diocesi, nella cui cattedrale venne ordinato sacerdote dall’allora vescovo Gilla Gremigni».
Poi la sua esperienza di prete, «nella parrocchia di Santa Ninfa nella Valle del Belice, dove ha dovuto affrontare gli effetti del terribile terremoto del 1968, riuscendo ad essere un sostegno insostituibile e un faro di speranza per tanti parrocchiani».
Infine, il suo ministero di vescovo, ad Acerra. «Anche la sua testimonianza da vescovo è stata all’insegna dell’impegno. Qualcuno lo ha chiamato vescovo anti-camorra. Io direi, piuttosto, che è stato un vescovo contraddistinto da una forte passione civile. E’ stato capace di mostrare la rilevanza civile della fede nel trasformare quelle servitù sociali, che soffocano l’Uomo e impediscono ogni ricerca sincera di fede».
I funerali si svolgeranno anche ad Acerra, in cattedrale, mercoledì 13 dicembre alle 15.