In preghiera per medici e operatori sanitari

Facebooktwittermail

Venerdì 4 febbraio alle 19 presso la chiesa di San Michele Arcangelo all’Ospedale Maggiore di Novara si terrà un incontro di preghiera e adorazione eucaristica per dire grazie a medici, infermieri, operatori sanitari che in questi due anni di pandemia si sono spesi per essere al fianco dei malati. La “Preghiera di ringraziamento a Dio per i Curanti” è promossa dall’ufficio nazionale per la pastorale della salute in tutte le diocesi italiane e sarà anche trasmessa sul canale YouTube della Cei https://www.youtube.com/c/CEIPastoraledellaSalute alle ore 16.


Qui la pagina dedicata sul portale chiesacattolica.it


Di seguito l’intervento di presentazione di don Michele Valsesia, referente diocesano per la pastorale della salute e parroco dell’ospedale.

“Invece, un Samaritano…” (Lc 10,33)

Nei giorni dell’incertezza e della paura, molte preghiere si sono levate, da singole persone, famiglie, comunità che non si sono potute riunire in presenza, ma si sono ritrovate attraverso lo schermo di un computer… preghiere animate dalla domanda di sicurezza, di certezze, di consolazione.

Preghiere di tante persone che avrebbero voluto fare di più per sollevare le sofferenze dei malati e le fatiche di quanti se stavano facendo carico. Un ospedale da campo grande quanto il mondo.

Nel momento in cui si è potuto sapere qualcosa di più su questa nuova malattia e sulle sue conseguenze, la Chiesa Italiana ha voluto affiancare a diverse modalità in cui esprimere la sua vicinanza, un momento di preghiera di ringraziamento agli operatori sanitari. Una preghiera espressa bene attraverso l’adorazione eucaristica: portare davanti a Dio le fatiche e le gioie di quanti si sono trovati in prima  linea a combattere un nemico invisibile e insidioso.

L’icona evangelica di riferimento ha potuto essere una sola, quella più densa e forte: il samaritano che si ferma a soccorrere un malcapitato, sulla strada desertica che scende da Gerusalemme a Gerico.

Questo momento di preghiera corale della Chiesa Italiana, passando attraverso le varie cappellanie ospedaliere, giunge nel 2022 alla sua seconda edizione. Sentiamo il bisogno di dire “Grazie!” e di farlo da credenti cristiani. La figura del samaritano, già nell’antichità, è subito stata assimilata a quella di Gesù. E nei gesti di carità espressi dal racconto evangelico (vide, ebbe compassione, si avvicinò, fasciò le ferite, lo caricò, lo portò ad un albergo, si prese cura di lui) traspare in modo chiaro lo stile che unito alla professionalità degli operatori ha contribuito ad alleviare molte sofferenze.