L’arrivo a Novara delle reliquie del Sangue di Re, segnerà, il 14 febbraio – mercoledì delle Ceneri – l’inizio della Quaresima e di Passio. I resti del sangue, sgorgato miracolosamente il 29 aprile 1494 dall’affresco della Madonna del latte della cittadina dell’Ossola, saranno consegnati al Vescovo – in piazza Duomo alle ore 17.30 – da una delegazione di fedeli, affinché vengano esposti alla venerazione, nella Basilica di San Gaudenzio, fino al 23 marzo 2018.
Verrà quindi inaugurata la maxi-immagine inedita in alta definizione della Cappella della Crocifissione del Sacro Monte di Varallo – capolavoro di Gaudenzio Ferrari – realizzata da FattoreArte e offerta alla contemplazione del pubblico nell’intero tempo di Quaresima.
I fedeli si recheranno quindi, in processione, verso la Basilica di San Gaudenzio, dove il Vescovo alle ore 18 presiederà la celebrazione eucaristica con l’imposizione delle Ceneri, segno penitenziale dell’inizio della Quaresima.
LA RELIQUIA DELLA MADONNA DEL SANGUE DI RE
Il reliquiario che – per la prima volta in cinquecento anni sarà trasportato a Novara – contiene un’ampolla di cristallo con alcuni pezzetti di seta che servirono per raccogliere il sangue che fuoriuscì a Re (in Valle Vigezzo) dall’immagine della Madonna del Latte, dipinta sulla facciata della chiesa di San Maurizio, a partire dalla sera del 29 aprile 1494.
Circa il miracolo, le testimonianze dell’epoca narrano di una sassata, tirata di notte contro l’affresco da tale Giovanni, detto “Zuccone”, per sfogare – sembra – la rabbia per una perdita al popolare gioco della “piodella”. Poche ore dopo l’immagine appare umida di sangue, che cola in rivoli dalla fronte della Madonna, segnandone il volo, i vestiti e l’immagine del bambino. I presenti avvertono che il sangue emana un profumo molto intenso. Il sangue esce dalla ferita inferta all’immagine, non in continuità, ma a getti improvvisi sia di giorno che di notte. Questo continua dalla sera del 29 aprile fino al 18 maggio 1494; in seguito non si segnala altra effusione se non quella del 26 maggio quando escono alcune gocce. Così nei giorni successivi l’immagine torna asciutta, lasciando evidenti tracce dei rivoli di rosso sangue. Dopo il miracolo si protegge l’immagine della Madonna, costruendovi intorno una cappella, che viene successivamente ampliata a più riprese, per accogliere i pellegrini sempre più numerosi, e viene quindi inglobata in un santuario – consacrato nel 1627 – che custodisce fino a oggi l’affresco e le reliquie del miracolo.