Sacro Monte “Calvario” di Domodossola

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Luogo della fede, della cultura e della spiritualità della diocesi di Novara, il Calvario di Domodossola, dedicato alla Passione e alla Morte di Cristo, è uno dei Sacri Monti alpini che dal 2003 sono stati indicati come patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Fino dalla sua fondazione, dalla metà del Seicento, il Sacro Monte Calvario di Domodossola è stato un luogo di pace, di preghiera e di meditazione. Il complesso di edifici costruito sulla sommità del colle, già nella prima metà dell’Ottocento, dopo tristi anni di abbandono, divenne una casa per ritiri spirituali e un luogo di preghiera e formazione dell’Istituto della Carità fondato dal Beato Antonio Rosmini.

Un punto di riferimento per la spiritualità e la fede, ma anche per l’ospitalità, per tutta la Chiesa novarese, il Sacro Monte Calvario conserva intatta, grazie ai Padri Rosminiani, la sua dignità di luogo di fede e di meditazione.

DALLA FONDAZIONE ALLA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO

Nel 1656, due frati cappuccini del convento di Domodossola, i padri Gioachino da Cassano e Andrea da Rho, scelsero il colle Mattarella, che sovrasta Domodossola, per farlo diventare un luogo che ospitasse il Sacro Monte Calvario. Tutta la comunità ossolana  sostenne l’impegno di questi frati, che ottennero anche l’approvazione della Diocesi di Novara, il cui vescovo era allora Guido Maria Odescalchi.

Nacque così una serie di dodici cappelle con un apparato decorativo di statue ed affreschi, che rappresentano le Stazioni della Croce, e tre cappelle che illustrano la Deposizione dalla Croce, il santo Sepolcro e la Resurrezione. In cima al colle è posto il santuario ottagonale della Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1657.

Il progetto dei due frati era quello di creare una “Via Processionale” lungo le pendici del Colle Mattarella, con una serie di croci che segnassero le “stazioni” della Via Crucis e con un Santuario, dedicato al SS. Crocifisso, che accogliesse i fedeli al termine del percorso devozionale.

Nella giornata dell’8 luglio 1657 venne posata la prima pietra del santuario e nel marzo del 1662 si celebrava messa sull’altare nel quale era appena stato collocato il grande Crocifisso realizzato da Dionigi Bussola.

ANTONIO ROSMINI E L’ISTITUTO DELLA CARITA’ AL CALVARIO

L’arrivo del sacerdote e filosofo Antonio Rosmini, nel 1828, diede nuovo impulso alle opere ed alla spiritualità del Sacro Monte Calvario. Prima del suo arrivo si era abbattuta anche sul Sacro Monte Calvario la grande crisi seguita alla Rivoluzione francese che coinvolse le istituzioni civili e religiose. In un luogo che egli trovò fatiscente e in condizioni di abbandono, fece erigere, sul piazzale in cima al colle, la Casa Madre dell’Istituto della Carità da lui fondato.

La presenza di Antonio Rosmini al Calvario e la permanenza ininterrotta dei suoi novizi e religiosi, diede l’avvio ad un rinnovamento materiale e spirituale al Santuario: ripresero presto le processioni delle parrocchie al Sacro Monte e ripresero le proposte di esercizi spirituali rivolte ai fedeli.

IL SACRO MONTE OGGI

Il Sacro Monte è ancor oggi di rilevata importanza per i padri rosminiani: è infatti sede del Postulato e Noviziato internazionale, oltre ad essere un centro di Spiritualità.

Molti padri rosminiani sono qui sepolti: tra essi anche il filosofo Michele Federico Sciacca.

Visitando il Sacro Monte, è possibile entrare nella piccola cella dove Rosmini si ritirava per pregare e riposare. Nell’umile cella sono conservati alcuni oggetti appartenuti al filosofo roveretano; dal 2007 è stata collocata una delle sue quattro reliquie.

Il Calvario, che è raggiungibile anche in automobile, è meta di un percorso a piedi, un’antica Via Crucis, una strada di ciottoli all’ombra di faggi e castagni, che accompagna il pellegrino lungo i mistero della Passione di Cristo.

Contatti
Sacro Monte Calvario
Borgata S. M. Calvario
28845 Domodossola (VB)
Tel. 0324.242010
Fax 0324.44460