Una Nuova Gerusalemme, dove la Vita e la Passione di Cristo vengono messe in scena in un percorso che si snoda attraverso 45 cappelle, un giardino e un bosco sul monte che sovrasta la città di Varallo Sesia. Questo è il Sacro Monte di Varallo, dedicato alla Vita e alla Passione di Cristo. Patrimonio dell’Unesco dal 2003, come gli altri otto Sacri Monti alpini, il Sacro Monte di Varallo ospita sulla piazza del Tempio il Santuario diocesano, luogo centrale del pellegrinaggio che i fedeli si ritrovano a compiere sulla collina valsesiana.
Fra gli artisti più noti che hanno lavorato a Varallo vi è Gaudenzio Ferrari, che collaborò con il fondatore Bernardino Caimi alla fine del Quattrocento ad avviare tutta l’opera del Sacro Monte: sua è la grandiosa cappella della Crocifissione.
Il Sacro Monte di Varallo, per la bellezza del luogo, per le sue testimonianze di fede e di arte, costituisce un monumento unico nel suo genere ed è uno dei principali e più significativi luoghi della spiritualità e della fede della Chiesa novarese.
CENNI STORICI
Il Sacro Monte di Varallo sorse per iniziativa del Beato Bernardino Caimi, che, di ritorno dalla Terra Santa (alla fine del Quattrocento), volle ricreare in piccolo i luoghi della Palestina.
Il 21 dicembre 1486 ottenne dal Pontefice Innocenzo VIII il breve che lo autorizzò ad accettare la donazione dei terreni, da parte dei maggiorenti varallesi per costruire presso il centro abitato il convento della Madonna delle Grazie e per dare inizio sul ‘super parietem’ alla ‘Nuova Gerusalemme’. Il 7 ottobre 1491 terminava la costruzione la cappella del Santo Sepolcro, a perfetta imitazione di quella di Gerusalemme.
Il 14 aprile 1493 vennero consegnate al Padre Caimi la chiesa delle Grazie con l’adiacente convento nella cittadina di Varallo, e, sul Monte, le cappelle già erette: il Santo Sepolcro e la Deposizione.
Negli anni successivi sorsero, secondo le planimetrie dei santuari palestinesi ed in parte anche secondo la geografia della regione, la Grotta di Nazaret, quella di Betlemme, e, sulla spianata meridionale, scelta per Gerusalemme, il Cenacolo e la chiesa della Dormizione della Vergine sul monte Sion.
Il 22 agosto 1498 avvenne nella chiesa della Vergine Dormiente la guarigione miracolosa di Donna Agnese Botta, sorella del maestro delle finanze di Ludovico il Moro.
Settant’anni più tardi si interessò al progetto anche San Carlo Borromeo, che diede nuovo impulso all’opera e la denominò “Nuova Gerusalemme”. Nel 1514 venne pubblicata la più antica guida dei Misteri del Monte di Varallo, che descrive ben ventisette opere terminati ed in via di completamento.
Il complesso degli edifici, in tutto una cinquantina, è stato costruito nel corso di circa due secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4mila figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.
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