Il Santuario di Boca, un “monumento nei boschi” come lo definisce l’architetto Mirella Loik, è sorto intorno al 1600 a ricordo di una disgrazia mortale.
Inizialmente era una modesta cappella, con un affresco raffigurante la Morte di Gesù in Croce e ai fianchi Maria con san Giovanni. Nell’opera, un angelo raccoglie in un calice il sangue sgorgante dal costato trafitto di Gesù. Due figure umane immerse in un mare di fiamme purificatrici levavano lo sguardo supplice.
La Cappella fu subito battezzata dal popolo Cappella delle Anime Purganti e condensò subito la devozione popolare. In quegli anni furono diversi i fatti miracolosi attribuiti e presto, per far fronte al flusso crescente di pellegrini, si rese necessaria la costruzione di una chiesa.
Il progetto venne affidato al sacerdote Gian Domenico Magistrini, nativo di Maggiora. I lavori di costruzione cominciano il 16 agosto 1768 con la benedizione della prima pietra. L’inaugurazione avvenne il 3-4-5 maggio 1773 con strepitoso concorso di pellegrini e generosissime offerte.
Nel XIX si decise un ulteriore ampliamento. Il cantiere venne affidato a un giovane architetto nativo di Ghemme, l’allora ventiduenne Alessandro Antonelli, il quale propose un edificio maestoso in stile neoclassico. I lavori procedettero piuttosto lentamente e furono ostacolati da difficoltà tecniche, economiche ed anche da alcune incomprensioni con la popolazione di Boca. Composte queste ultime, la costruzione proseguì e il cantiere sopravvisse alla morte del grande architetto, avvenuta a Torino nel 1888. Il figlio Costanzo prese in mano la direzione dei lavori e le strutture del santuario vennero completate attorno alla fine dell’ottocento, sia pure in modo non del tutto conforme al progetto originario.
Nel 1987 il santuario è stato inserito nel Parco naturale del Monte Fenera.