Una piccola Lectio, una proposta per ritagliarsi cinque minuti di preghiera e ascolto della Parola, nella giornata di oggi, seconda domenica di Quaresima.
Perché, scrive in nostro vescovo Franco Giulio «La Parola che ascoltiamo, la meditazione con cui l’accogliamo, la disponibilità con cui plasmiamo il nostro cuore, la preghiera che scaturisce dentro di noi, la risposta che affiora sulle nostre labbra, questo è il percorso con cui ci “lasciamo scegliere” dal Signore».
Il testo è tratto da Ho scelto te sussidio di preghiera della diocesi di Novara, pensato e progettato dall’équipe dell’Ufficio per la Pastorale giovanile.
Dal Vangelo secondo Marco (9, 2-10)
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfgurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: “Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!”. E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Commento della Parola
Che signifcato ha l’espressione “risorgere dai morti”? La Passione, la morte e la Risurrezione di Gesù sono le fondamenta della fede cristiana. Sembra così semplice da comprendere, ma è così diffcile da credere veramente. Ci può sembrare una cosa da supereroi, una cosa quasi da flm di fantascienza. È cosi diffcile, che anche gli apostoli dopo la Risurrezione di Gesù non comprendono fino in fondo questo mistero, non capiscono, e arrivano addirittura a dubitare della veridicità di questo fatto così eclatante.
Gesù, però, anticipa ai suoi apostoli la magnifcenza della Risurrezione attraverso la Trasfgurazione sul Monte Tabor, affinché questi sappiano e capiscano davvero chi stanno seguendo. Appaiono anche Mosè ed Elia, i profeti più importanti che hanno preceduto la venuta del Messia, e insieme al Cristo trasfigurato simboleggiano quasi un abbattimento della dimensione temporale: non c’è più un passato, c’è una Chiesa unita nel Cristo risorto. Pietro nella sua “terrenità” più marcata è disorientato, dice solamente “Rabbi, è bello per noi essere qui”, perché stare col Signore è il massimo che un uomo possa desiderare, non serve altro per essere felici.
Preghiera
Signore, è bello per me essere qui con te,
essere tra gli amici che hai scelto per mostrare la tua grandezza;
grazie per la speranza che mi dai
quando mi dici che la morte non distruggerà tutto ciò che io sono.
Fa’ che io possa essere felice solamente grazie al tuo amore.