“Eccomi, manda me”. Tessitori di fraternità

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Intervento alla Veglia missionaria diocesana
17-10-2020

Un caro saluto a voi tutti che questa sera siete venuti, qui a Villadossola, alla Veglia missionaria, nonostante la situazione veda un nuovo incremento di casi a motivo della pandemia.

Tiriamo le fila delle suggestioni ricevute, attraverso i tre brani che abbiamo ascoltato del delizioso libretto di Giona, che è inserito nel canone biblico tra i libri profetici, quasi come fosse la sintesi dell’esperienza profetica, per quanto sia considerato un racconto parabolico.

In parallelo sono stati proclamati alcuni brani del capitolo 27 degli Atti degli Apostoli, la maggior parte dei quali sono sconosciuti ai molti. È il racconto del naufragio di Paolo, ricordato diverse volte nelle sue lettere: qui è invece narrato dal vivo, al penultimo capitolo del libro degli Atti, prima del ventottesimo, in cui Paolo approderà a Roma. Sono testi non molto noti, ma che hanno una loro bella vivacità.

Questi testi sono stati poi impreziositi dall’intervento frizzante di suor Lilia, e dall’intervento africano di don Cesare Baldi. Mentre riascoltavo i brevi brani di Giona e di Atti, e poi seguendo il commento di suor Lilia, mi veniva da dire che la suora rosminiana è l’“anti-Giona”! Giona riceve da Dio la missione e scappa, suor Lilia passa dalla Madre generale che la manda in Africa e ci va senza battere ciglio. Nel giro di vent’anni fa tutte le cose che abbiamo sentito raccontare, con molte altre virtù!

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