La dimensione spirituale dell’Eucaristia

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Omelia nella Solennità di San Giulio
31-01-2021

Rinnovo il cordiale saluto per l’affettuosa presenza di tutti voi in questo giorno della festa di San Giulio – nel quale ricorre anche una metà del mio onomastico – e ringrazio tutte le persone che sono qui presenti, perché in qualche modo rappresentano i numerosi fedeli che negli anni scorsi gremivano la Basilica dell’Isola.

Nella messa di san Giuliano, il 7 gennaio scorso a Gozzano, ho sviluppato la dimensione sociale dell’Eucaristia, motivato anche dal fatto che, per questo anno che stiamo vivendo, ho scritto alla diocesi la mia lettera pastorale sul tema dell’Eucaristia. Ciò è avvenuto proprio nell’anno nel quale ne abbiamo patito maggiormente la mancanza. Ma, come avviene della malattia che bisogna parlarne ai sani, poiché i malati conoscono dal di dentro quali siano le sue dinamiche e il suo evolversi, così anche del senso della festa e dell’Eucarestia è bene parlarne quando essa manca!

Oggi in questo luogo vorrei svolgere un altro aspetto dell’Eucaristia: la sua dimensione spirituale. Il tema della spiritualità domanda di essere sviluppato proprio qui, nel luogo che è per eccellenza il suo richiamo, perché è diventato pietra tra le pietre, casa tra le case, fiore tra i fiori, albero tra gli alberi. Qui la spiritualità pervade tutta l’isola! Ed è anche un fatto molto bello che, camminando per le sue stradine, siamo invitati di continuo alla meditazione, attraverso le piccole targhe che, quasi segnaletica spirituale, ci invitano a vivere il genio del luogo. Così come lo sono le pubblicazioni fatte in collaborazione col monastero sulla magia di quest’Isola con tutta la sua simbologia. Altre volte vi ho fatto immaginare cosa sarebbe l’Isola di San Giulio senza la presenza del monastero! Probabilmente sarebbe tutt’altro luogo, forse neppure accessibile a tutti. Per questo è bello parlare proprio qui della dimensione spirituale dell’Eucaristia. [Prosegui la lettura nel PDF allegato]