Dopo due anni e un lungo periodo di digiuno eucaristico siamo qui a riaffollare questa bella Basilica di Re, che fra pochi mesi compirà cento anni dalla posa della prima pietra! Il Rettore mi ha già tracciato l’indice dell’omelia, che dovrò tenere il prossimo 21 agosto, commentando il Salmo 122.
Oggi nella mia riflessione cercherò di offrirvi un sostegno e un aiuto nel vivere il momento presente, dal quale pensavamo di essere usciti, dopo due anni depressivi di fatica, di paura e di ansie. Infatti, chi avrebbe mai immaginato a gennaio, quando per la festa di San Gaudenzio cerco di guardare all’anno che sta davanti, di vivere la situazione nella quale invece ci troviamo?!
Per riscaldare il nostro cuore, illuminare la nostra mente, per dare un po’ di energia alle nostre forze, vi propongo un testo del 1940. È la preghiera di un grande poeta che a quei tempi abitava a Domodossola, e fu approvata dal mio sesto predecessore, il vescovo monsignor Giuseppe Castelli.Tale preghiera è datata 16 novembre 1940, già a guerra iniziata, e porta il titolo: “Madre della Pazienza”. L’autore è Clemente Rebora (Milano, 1885 – Stresa, 1957), un letterato molto famoso in Italia, dall’animo tormentato, che nel 1936 divenne sacerdote e rosminiano. La sua tomba si trova presso il Santuario del Ss. Sacramento di Stresa.