La malattia, un tempo per…

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Omelia nella Giornata dell’amicizia
25-05-2019

Un saluto affettuoso a tutti voi che siete venuti sfidando il tempo inclemente per festeggiare e onorare questo momento dell’anno, nel quale qui al santuario di Boca solitamente l’Oftal, insieme a tutti gli altri gruppi e persone che si prendono cura dei malati, si ritrova per indicare quale sguardo bisogna avere sulla situazione della disabilità, della malattia, dell’anzianità, e per preparare anche il pellegrinaggio che si fa a fine luglio.

Ho sempre dimostrato una particolare sensibilità a questo momento. Ma quest’anno c’è una novità, perché sono passato dalla vostra parte! Nel senso che anch’io ho vissuto quasi un anno a scartamento ridotto. Dunque, ho pensato di parlarvi delle tre cose che ho imparato, non solo mettendomi dalla vostra parte, ma stando dalla vostra parte.

Sono tre cose molto semplici e facili, a cui io devo solo dare la parola. Quando si diventa anziani, quando si ha qualche acciacco, quando si cade ammalati, accadono almeno tre cose, che sono le tre più evidenti: si è più passivi che attivi, si ha più tempo per sé che per gli altri, si ha più tempo per pregare che per fare. [prosegui la lettura nel PDF allegato]