Questa mattina, prima di lasciare il mio buon ritiro, dove mi concedo un po’ di giorni per studiare, pregare e scrivere, ho inviato a Roma un contributo sul tema della catechesi e sull’identità dei catechisti, essendo stato eletto presidente della Commissione CEI per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. In questo testo, commentando il Motu proprio di Papa Francesco, Antiquum ministerium, il quale invita la Chiesa a istituire il ministero dei catechisti, ho cercato di tratteggiare la spiritualità del catechista testimone. Mi è sembrato significativo, allora, fare da parte mia un gesto di riconoscenza verso mons. Aldo Del Monte, dedicandogli il contributo in questo modo: “Alla cara memoria di mons. Aldo Del Monte, pioniere del rinnovamento catechistico”. E sono ugualmente felice che al mio venerato Predecessore sia stato dedicato il piazzale davanti al complesso monumentale degli edifici di san Salvatore, che ha una lunghissima storia, come l’irresistibile don Antonio mi ha descritto nel testo che mi ha gentilmente inviato. Lo ringrazio anch’io come voi lo avete lodato: cercate di tenerlo caro al vostro cuore.
Ho pensato dunque che fosse bello commentare, in questa circostanza che ci vede qui riuniti, la lunga storia del Sacro Monte di san Salvatore, che risale addirittura all’anno 867 d.C., collegando le tre grandi tappe della storia di questo sito alle tre letture che abbiamo ascoltato (Sof 3,14-17; Gal 4,4-7; Lc 2, 39-52). [Prosegui la lettura nel PDF allegato]