Questa mattina in cattedrale è stato celebrato il Mercoledì delle Ceneri per gli alunni delle scuole medie e superiori degli istituti cattolici della città di Novara. L’appuntamento è stato organizzato dall’Associazione scuole cattoliche in collaborazione con la diocesi.
Presenti oltre cinquecento studenti dell’istituto Castelli, Immacolata e San Lorenzo, accompagnati dagli insegnanti. A presiedere la liturgia della Parola il vicario generale don Fausto Cossalter, a causa di un’indisposizione del vescovo Franco Giulio Brambilla che non gli ha permesso di partecipare, con numerosi sacerdoti della città e sacerdoti salesiani degli istituti presenti.
«Oggi, ricevendo le Ceneri, iniziamo il cammino che ci accompagnerà, lungo la Quaresima, sino alla Pasqua – ha detto don Cossalter ai ragazzi -. Sarà un percorso che ci accompagnerà idealmente dalla Cenere alla Croce: dal riconoscere i nostri fallimenti, i nostri errori le nostre mancanze, alla luce del Risorto. Ritrovare tutte quelle cose di cui abbiamo fatto cenere, per farle rivivere».
Un percorso per il quale il vicario generale ha indicato tre passi – digiuno, elemosina, preghiera – a fare da bussola «per una conversione che ci prepari alla festa della Pasqua».
«Il senso del digiuno – spiegato – è quello di riscoprire i nostri desideri, ritrovare noi stessi, guardarci dentro». «Quello dell’elemosina è saper ricostruire le relazioni che abbiamo trascurato: nell’amicizia, nell’amore, nel rapporto con gli altri». Ed infine, «la preghiera è ritrovare il rapporto con Dio, che troppo spesso abbiamo trascurato o magari dimenticato».
Allora la Cenere, ha detto il sacerdote, non è solo il simbolo di qualcosa che si è distrutto, «ma il segno di un passaggio che serve generarci di nuovo, a farci nuovi. Come i germogli che rinascono dopo che le fiamme hanno bruciato il bosco. E’ la luce della Croce: il Signore che ha vinto la morte con la vita».
«Quando riceverete le ceneri, noi preti vi diremo “Convertiti e credi al Vangelo” – ha concluso -. Alla conclusione di questo viaggio c’è la Pasqua. C’è la Croce che non simbolo di morte, ma simbolo del Risorto: Dio trasfigura le nostre ceneri, il nostro fallimento e lo trasforma in fecondità».