Di seguito una nota del vicario generale della diocesi di Novara, don Fausto Cossalter, sulla possibilità concessa dal vescovo Brambilla – e concordata con i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta – di celebrare la “terza forma” del rito della penitenza, vista la grave emergenza sanitaria.
I vescovi della conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta, sentita la Penitenzieria Apostolica, hanno concordato una linea comune circa l’utilizzo della terza forma del Rito della Penitenza con assoluzione comunitaria e generale, vista le difficoltà che stiamo vivendo.
Pertanto anche il nostro Vescovo autorizza nella Diocesi di Novara l’utilizzo della forma straordinaria del Rito, soltanto nel periodo che va dal 16 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Tuttavia, tale celebrazione non è “obbligatoria”; ogni sacerdote dovrà valutare se le condizioni della propria parrocchia richiedono l’applicazione di questa forma.
La nota della conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta, scaricabile anche a questo link.
I Vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta – a causa del protrarsi della pandemia – hanno preso in considerazione l’effettiva possibilità per molti fedeli di accedere al sacramento della Riconciliazione nella tradizionale forma della confessione “individuale”, per una serie di oggettive difficoltà e anche per evitare altri contagi e non mettere a ulteriore rischio la salute dei fedeli e dei ministri del Sacramento.
Consultata la Penitenzieria Apostolica, hanno concordato come linea comune che tale situazione di pandemia possa configurare quei casi di grave necessità previsti dal Diritto Canonico (CJC 961).
Per questo, ad esclusivo giudizio del Vescovo diocesano e secondo modalità da lui stabilite, intendono valorizzare la “terza forma” del Rito della Penitenza (nn. 31- 35.60-63) con assoluzione comunitaria e generale, sia per gli adulti che per i bambini e i ragazzi. Tutto ciò nell’intento di rendere praticabile la dimensione cristiana del Natale.
Ciò potrà avvenire solo in un tempo ben determinato (dal 16 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021), avendo cura di predisporre una celebrazione penitenziale comunitaria apposita, separata dall’Eucaristia, e accompagnando il segno sacramentale con un’adeguata catechesi che metta in rilievo la straordinarietà della forma adottata per il Sacramento, la grazia del perdono e della misericordia di Dio, il senso del peccato e l’esigenza di una reale e continua conversione, con l’invito a vivere – non appena sarà possibile – il Sacramento stesso nelle modalità e forme tradizionali e ordinarie (confessione individuale).
I Vescovi della CEP
A questo link le indicazioni espresse le indicazioni espresse nel Rito della Penitenza (ai numerinn.31-35.60-63).
Qui un estratto del Motu proprio di Giovanni Paolo II, Misericordia Dei, che ribadisce le condizioni per applicare correttamente la terza forma del Rito, evitando così ogni tipo di abuso.