Si celebra oggi, 4 maggio, la memoria di San Lorenzo Vescovo.
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L’esplorazione delle fonti ha permesso di ricuperare la fisionomia di san Lorenzo quale terzo vescovo di Novara, nella prima metà del secolo V. Di lui ci rimangono tre scritti omiletici, in stile accurato: De Poenitentia, De eleemosyna, De muliere Chananaea (PL 66, 89a-124a). Contengono un’originale presentazione della storia della salvezza e sottolineano l’importanza del Battesimo in quanto restaurazione della fisionomia più profonda dell’uomo, caduto in Adamo, ma per mezzo del Cristo di nuovo inserito, come figlio ed erede, nella vita divina.
Lorenzo è pure instancabile predicatore di penitenza contro i peccati del tempo, con l’invito alla conversione mediante le lacrime e l’elemosina. Tali scritti, che documentano la sollecitudine del pastore per una catechesi efficace, suffragano l’antico titolo di Dottore della Chiesa novarese e l’appellativo di Mellifluo, che ebbe nel medioevo (cf. Sigeberto di Gembloux, De scriptoribus ecclesiasticis: PL 160, 572- 573). La data della morte è indicata negli antichi calendari al trenta aprile. Le sue reliquie dal 1552, con la distruzione della Basilica abbaziale a lui dedicata, sono state traslate nella Cattedrale di Novara dove tuttora si venerano.