«La Basilica deve tornare a recuperare il suo valore simbolico, insieme ad altre costruzioni della città: nella società precontemporanea i due grandi edifici della città erano la chiesa e il comune, mentre ora sono la banca e la città mercato, un segno della tristezza dei nostri tempi. Dobbiamo recuperare questa funzione trascinante del simbolo centrale della vita di una città che fa da corona poi anche di tutti gli altri simboli».
E’ uno dei tre «piccoli messaggi per quest’anno», che il vescovo Franco Giulio ha lanciato alla festa patronale di San Vittore a Intra, lo scorso 8 maggio, nell’omelia che oggi pubblichiamo integrale. «Quasi – scrive il vescovo – un biglietto da visita di tutti gli abitanti del lago».
Il secondo messaggio è per i giovani: «Essere adulti – ha detto il vescovo – è la capacità di realizzare la potenza del sogno dentro un piccolo frammento. Che trasforma il mondo. Allora capite anche voi ragazzi che ognuno ha bisogno degli altri, perché solo insieme possiamo realizzare il puzzle della vita. Questo è il secondo messaggio».
Il terzo messaggio riguarda il lavoro ed è indirizzato ad istituzioni, associazioni di volontariato e tutti coloro «che possono dare, dal loro punto di vista, un piccolo grande contributo per la ripresa, a fare ancora quel grande passaggio che percorse il nostro Patrono, facendo transitare il mondo romano, che ormai era al suo tramonto, e iniettando nel mondo antico ormai decrepito, la linfa nuova ed esplosiva del cristianesimo… E nel giro di un secolo il mondo cambiò!».