Proprio in concomitanza con la festa patronale della diocesi di Novara, arriva nelle librerie l’ultimo libro di mons. Franco Giulio Brambilla, dal titolo Liber Pastoralis (Queriniana, 248 pagg., 14,50 euro: un racconto non solo della cura animarum dei pastori, ma soprattutto della sfida di edificare la testimonianza dei cristiani e la Chiesa stessa come testimonianza.
L’opera propone una meditazione sapienziale sui capitoli essenziali per la vita delle persone e per far crescere la comunità credente, affinché siano luogo del vangelo accolto e trasmesso al mondo.
La sua scommessa è di vincere l’accidia pastorale che serpeggia nelle comunità e mina come un male oscuro l’impegno cristiano nel tempo presente. Il pericolo oggi, scrive il vescovo Brambilla, è quello di una sorta di «depressione, rassegnazione o noia» tipica della società post-moderna e che non risparmia la Chiesa. Tale torpore spirituale «fa capolino nel vissuto di tanti pastori, vescovi e preti, ma anche di molti collaboratori laici, uomini e donne».
Venti capitoli che percorrono i temi pastorali maggiori: (il quadro dell’agire pastorale della Chiesa, cap. 1-5; la prassi dell’agire pastorale con annuncio, sacramento e carità, cap. 6-11; i grandi temi dell’attenzione all’umano e alla famiglia, cap. 12-20). Non il disegno abbozzato di sentieri da seguire, dunque, ma l’indicazione di «segnavia per riprendere l’annuncio della gioia del Vangelo (Evangelii Gaudium)».
L’opera, alla quale il vescovo pensava già da tanti anni, è un omaggio alla Regula pastoralis di san Gregorio Magno secondo il quale «la cura delle anime è la suprema delle arti» ed è ispirata dal libro di Dietrich Bonhoeffer Una pastorale evangelica e soprattutto da Il Vescovodel card. Carlo Maria Martini, che gliene fece dono nel loro ultimo incontro.
Ma è anche un condensato della sua esperienza di pastore a Novara. «L’impatto con la nuova diocesi è stato forte – crive mons. Franco Giulio Brambilla -. Ho partecipato ad un sinodo universale sulla famiglia (2015), è terminato un sinodo locale con la Chiesa di Novara (2014-2016). E’ giunta l’ora di mettere in pagina qualche nota che mi consenta di “camminare insieme” con la mia Chiesa e di far memoria della nobile figura del vescovo della mia maturità pastorale. Con gratitudine per l’una e per l’altro».