Come sei bello Signore… Bambino che vieni!

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Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio e dell’augurio del vescovo Franco Giulio per il Natale 2021.

Come sei bello Signore… Bambino che vieni!

Vergine col Bambino, sant’Anna e l’agnellino (1513) Leonardo da Vinci, Parigi – Museo del Louvre

 

Come sei bello, Signore Gesù, al cospetto dei tuoi angeli, nella forma di Dio, nella tua eternità! Come sei bello per me, Signore mio, nello stesso spogliarti di questa tua bellezza! Poiché ti sei abbassato e spogliato tu, luce perenne, dei raggi del tuo naturale splendore, maggiormente rifulse la tua carità, più splendida irradiò la tua grazia.

Come sei bella nel tuo nascere, o stella di Giacobbe, come sei stupendo nel tuo sbocciare, fiore della radice di Jesse! Nascendo dall’alto, tu luce di gioia, hai visitato me che giacevo nelle tenebre.

Come fosti ammirabile e stupendo anche per le tue sublimi virtù, quando venivi concepito per opera dello Spirito, quando nascevi dalla Vergine, nell’innocenza della vita, nella ricchezza del tuo insegnamento, nello splendore dei miracoli, nella rivelazione dei misteri!

Bernardo di Chiaravalle,
Sermone sul Cantico dei Cantici,
Edizioni VivereIn, Roma 1986 (II, XLV, 6, pp. 18-19)

 

Come sei bello quando giaci nella mangiatoia,
non riconosciuto come il Signore che viene,
quando invece il bue conosce il suo padrone
e l’asino la greppia del suo signore (Is 1,3),
mentre noi respingiamo chi bussa alla nostra porta,
chi approda sulle nostre rive, chi siede
alle nostre mense, per condividere un pane spezzato.

Come sei bello quando sei avvolto in fasce,
segno della cura regale di Maria e Giuseppe,
quando i pastori ti visitano, quando gli angeli
cantano e intonano il Gloria nell’alto dei cieli.
E quando ci prendiamo cura dei ragazzi,
diamo futuro ai giovani,
accogliamo le famiglie dal cuore ferito,
diamo lavoro a chi lo cerca con tenacia,
custodiamo la pura innocenza dei piccoli,
rispettiamo il corpo e il volto delle donne,
doniamo il pane della parola a chi è depresso,

il vino della gioia a chi è malato e soffre,
e gettiamo i «semi del tempo» nel terreno
di un tempo pieno di cose e povero di senso.

Come sei bello quando il tuo volto di Bimbo
ci sorride nello sbocciare della vita,
ci rincuora nella paura del nemico invisibile,
ci consola nel pallore della morte,
e ci dona un «attender certo de la gloria futura».

+Franco Giulio
Vescovo di Novara