Domenica delle Palme, cinque minuti con la Parola

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Una piccola Lectio, una proposta per ritagliarsi cinque minuti di preghiera e ascolto della Parola, nella giornata di oggi,  domenica delle Palme.

Perché, scrive in nostro vescovo Franco Giulio «La Parola che ascoltiamo, la meditazione con cui l’accogliamo, la disponibilità con cui plasmiamo il nostro cuore, la preghiera che scaturisce dentro di noi, la risposta che affiora sulle nostre labbra, questo è il percorso con cui ci “lasciamo scegliere” dal Signore».

Il testo è tratto da Ho scelto te,  sussidio di preghiera della diocesi di Novara, pensato e progettato dall’équipe dell’Ufficio per la Pastorale giovanile

 

Dal Vangelo secondo Marco (14, 1-11)

Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: “Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo”.
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: “Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!”. Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: “Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto”.
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.

Commento
Oggi è la Domenica delle Palme, la domenica con cui co- mincia la Settimana Santa e la Passione di Gesù.
Il centro di questo brano di Vangelo è il denaro. Col denaro viene ac- quistato il prezioso unguento di nardo che serve a ungere Gesù, in una scena che richiama l’unzione rituale riservata a re, profeti e sacerdoti. Per denaro, Giuda vende Gesù ai capi dei sacerdoti.
In queste due storie parallele di compravendita, nella prima l’olio di nardo viene donato con ogni abbondanza senza pensare al grande va- lore del bene che si sta utilizzando, con la gioia di poterlo usare no all’ultima goccia per ungere il capo del Salvatore: il denaro diventa mezzo per compiere un’azione generosa e senza riserve. Al contrario, l’affare di Giuda svende con l’inganno l’amicizia e la ducia di Gesù per ottenere sicurezza e denaro.
Sono differenti i valori che muovono i due attori: gioia, generosità e coraggio opposti a paura, avidità e falsità. Sentimenti così umani e quotidiani portano ad azioni diametralmente opposte. Nel primo caso il denaro è un mezzo per ottenere un bene (altrui), mentre nel caso di Giuda il denaro è il ne.

Preghiera
Fa’ che io possa donare
no all’ultima goccia
il mio olio di nardo
senza paura che sia sprecato,
perché sono grandi le tue vie,
così grandi che io non le posso immaginare.