«L’Università Cattolica rappresenta per la comunità ecclesiale e per la società civile italiana un luogo privilegiato dove formare le nuove generazioni non ad estraniarsi dalla realtà o a perseguire solo il loro interesse, ma a diventare protagonisti di un cammino che sia capace di operare un discernimento profondo sulla loro vita e sul corso della storia».
Lo si legge nel messaggio della presidenza della Conferenza episcopale italiana per la 94ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che sarà celebrata domenica 15 aprile, sul tema “Eredi e innovatori. I giovani protagonisti della storia”.
«La crescente mobilità umana con le sue attese e le sue tragedie, la cura della casa comune che richiede un radicale cambiamento di mentalità per contrastare il degrado dell’ambiente, l’uso saggio e responsabile delle conoscenze tecnico-scientifiche in ambito medico per assicurare a tutti la salute e un corretto approccio etico alle problematiche del nascere e del morire, la necessità di ripensare l’economia e la finanza per un sistema più equo che riconosca e tuteli il primato del diritto al lavoro, soprattutto per i giovani, sono solo – si legge nel messaggio – alcune delle problematiche che possono trovare nell’Università Cattolica un’efficace risposta attraverso la ricerca, l’alta formazione delle nuove generazioni e qualificati contributi sul piano culturale e sociale».
Ma sfide così importanti possono essere affrontate, secondo i vescovi, solo «“in un contesto vitale e dinamico come quello del cattolicesimo italiano» da cui l’Ateneo nasce e a cui «offre il suo prezioso contributo». La Giornata, dunque, «si colloca all’interno di un’osmosi vitale e di uno scambio continuo». Un impegno comune «per rendere i giovani protagonisti della storia» sollecitato e incoraggiato anche dal Sinodo del prossimo ottobre su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. In questo contesto, conclude il messaggio Cei, «all’Università Cattolica è chiesto un particolare impegno per operare in sinergia con la comunità ecclesiale e la società civile».