Gratitudine, responsabilità e servizio. Sono le tre parole che il vescovo Franco Giulio Brambilla ha scelto nella giornata di oggi, 20 dicembre, per gli auguri a laici (dipendenti e volontari) e sacerdoti che lavorano in curia, nell’incontro aperto dall’intervento del vicario generale don Fausto Cossalter.
«Anzitutto per il lavoro che state facendo. E’ un lavoro che non fa rumore, che forse passa inosservato – ha detto mons. Brambilla -. E che proprio per questo va nella direzione giusta».
Poi responsabilità, parola al centro del suo messaggio per il Natale 2017 a tutta la diocesi. «Quest’anno ho scelto di puntare l’attenzione sulla figura di Giuseppe – ha proseguito il vescovo -. Come immagine, ho scelto un quadro nella chiesa parrocchiale di Fobello, nel quale lui guarda l’osservatore e indica Gesù. Giuseppe è la figura della paternità, colui che custodisce il Figlio, gli dà un nome riconoscendo lo spazio della Sua missione. Accoglie Maria e accoglie il segreto di Gesù, il Mistero del Dio che si fa Uomo, nel grembo di una famiglia». Per il vescovo, « Ecco cosa fa il padre: lasciare che il figlio erediti i beni della vita e per far questo deve condurre il figlio oltre la madre, sorgente della vita. Il padre apre al futuro, insegna la responsabilità, introduce al mestiere di vivere, dona la vita in formato grande». Una strada, quella che indica Giuseppe, «alla quale siamo chiamati anche noi, alla quale sono chiamati anche gli uffici della Curia, soprattutto nel prossimo anno che si apre nel quale vivremo il Sinodo dei Giovani».
Infine lo stile e il senso del servizio della Curia. «Mi piacerebbe che chi si rivolge ai nostri uffici non trovi persone che dicono sempre di sì. E insieme non trovi persone che si fermano a rigide risposte burocratiche. Ma persone che sanno accompagnare e affiancare il lavoro dei nostri sacerdoti, delle nostre parrocchie e delle nostre Unità Pastorali Missionarie».