«Un gesto che va oltre la tradizione e la buona educazione, ma un momento in cui ricordiamo a noi stessi di essere una famiglia, la famiglia della curia, che esiste per mettersi al servizio degli altri: del Vescovo, della Chiesa diocesana, dei sacerdoti, degli operatori pastorali e di tutti quelli che si rivolgono a noi per qualsiasi motivo».
Don Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi di Novara, ha aperto così il suo intervento in occasione degli auguri natalizi del vescovo alla Curia diocesana.
«Le critiche che riceviamo, come le ricevono tutte le curie da quella romana a quella della diocesi più piccola, sono utili per interrogarci sulla qualità del servizio che offriamo e per crescere, mentre siamo chiamati a smentire quelle infondate solo con il nostro lavoro, presentando un volto bello ed efficiente di questa famiglia», ha detto don Cossalter, che ha proseguito facendo quattro sottolineature.
«Questo volto bello – ha detto – inizia dalla qualità delle relazioni tra di noi. Siamo diversi, preti e laici, ma sempre dobbiamo coltivare l’amicizia e la stima reciproca. Questo volto bello continua con la nostra competenza nel lavoro che non dobbiamo mai stancarci di ricercare e di accrescere per dare risposte chiare e precise. Questo volto bello si radica nella motivazione che ci anima. Siamo il volto della Chiesa locale e ne condividiamo la missione che è l’annuncio del Vangelo a tutti. Ancora, questo volto bello è testimoniato dalla nostra costante disponibilità verso tutti».
Poi uno sguardo all’impegno cui la curia è chiamata dal XXI Sinodo diocesano. « Quest’anno, che siamo passati dall’anno ad experimentum alla fase della piena ricezione e attuazione delle disposizioni sinodali, siamo chiamati per primi a far nostro lo “stile sinodale” richiesto, diventando capaci di generare e far crescere, attraverso il nostro servizio, la vita delle comunità cristiane della nostra Chiesa».
Una chiamata di diventa un impegno « a camminare con lui per collaborare nella costruzione di una “Chiesa di pietre vive”, che accoglie la sfida del futuro che sarà quella di far diventare i cristiani testimoni perché tutta la nostra Chiesa diventi testimonianza del Signore Gesù. A noi di far la nostra parte!».
Di seguito il testo integrale dell’intervento del vicario generale.
AUGURI NATALIZI ALLA CURIA
Ci ritroviamo oggi per vivere un gesto che va oltre la tradizione e la buona educazione; questo scambio di auguri natalizi, al Vescovo e tra noi, prima della dispersione delle vacanze, ciascuno nella propria famiglia, mi piace considerarlo come il momento in cui ricordiamo a noi stessi di essere una famiglia, la famiglia della curia, che esiste per mettersi al servizio degli altri: del Vescovo, della Chiesa diocesana, dei sacerdoti, degli operatori pastorali e di tutti quelli che si rivolgono a noi per qualsiasi motivo.
E come si fa in ogni famiglia, anche quest’anno desidero ricordare qualche vicenda che ci ha coinvolto direttamente.
Anzitutto gli avvenimenti più dolorosi. Rinnoviamo il ricordo nella preghiera di suffragio per Giuseppina, la mamma di Lorenzo Morganti, collaboratore nell’Ufficio beni culturali, della quale abbiamo celebrato il funerale a Pernate il 10 novembre scorso. Il 7 dicembre ad Arona abbiamo condiviso, con una folla di persone di quella comunità cristiana e tantissimi altri amici, il dolore per la morte di Roberto Ghizzardi che, con la moglie Sonia, era vicedirettore dell’Ufficio famiglia della diocesi. Infine, un’ora fa, nella parrocchia di San Martino, è stato celebrato il funerale della signora Nella, la mamma di Donatella e Maria Rizzotti.
A Lorenzo, a Sonia e ai suoi quattro figli, a Donatella e a Maria e alle rispettive famiglie di tutti i defunti rinnoviamo il ricordo, la vicinanza e la preghiera.
Ma abbiamo vissuto anche un evento gioioso, anzi l’evento che qualcuno ha definito il “matrimonio del secolo”, quello di Matteo Ferretti, segretario del vescovo, con Chiara. Anche a loro rinnoviamo le congratulazioni e gli auguri per una vita di coppia e di famiglia bella e intensa. Un ultimo avvenimento è la nomina del nuovo Moderator Curiae. A te don Brunello, auguri di buon lavoro e di un efficace coordinamento tra noi.
Ora mi permetto di ricordare e sorridere con voi su ciò che ci riguarda da vicino. Mi riferisco alla “letteratura” che coinvolge tutte le curie del mondo, da quella romana fino a quella della più piccola diocesi. E poiché noi non siamo “l’ultima diocesi”, riusciamo a contribuire bene nel mantenere accesa questa antica tradizione orale.
Faccio qualche esempio. Qualcuno racconta della nostra inutilità, salvo poi dimenticarselo quando gli si presenta qualche problema tecnico o giuridico da risolvere ricorrendo proprio ai nostri uffici. Altri rilevano la lentezza che abbiamo nel dare risposte quando dobbiamo far attendere un po’… Altri ancora si rifiutano di capire perché si debbano versare dei contributi (che si ostinano a chiamare “tasse della curia”) per sostenere parte della vita diocesana. E potrei continuare con altre cose del genere… Insomma, come qualcuno ha già detto, la curia è sempre riconosciuta matrigna quando chiede, ma è invocata come madre generosa e benevola quando deve dare…
Le critiche però, anche quelle più serie e motivate di quelle che ho ricordato, sono utili per interrogarci sulla qualità del servizio che offriamo e per crescere, mentre siamo chiamati a smentire quelle infondate solo con il nostro lavoro, presentando un volto bello ed efficiente di questa famiglia come l’ho prima definita.
Questo volto bello inizia dalla qualità delle relazioni tra di noi. Siamo diversi, preti e laici, ma sempre dobbiamo coltivare l’amicizia e la stima reciproca. Questo volto bello continua con la nostra competenza nel lavoro che non dobbiamo mai stancarci di ricercare e di accrescere per dare risposte chiare e precise. Questo volto bello si radica nella motivazione che ci anima. Siamo il volto della Chiesa locale e ne condividiamo la missione che è l’annuncio del Vangelo a tutti. Ancora, questo volto bello è testimoniato dalla nostra costante disponibilità verso tutti.
Da ultimo, speriamo che il volto bello possa anche apparire come risultato dei prossimi lavori di rifacimento e lifting della portineria perché si ringiovaniscano un po’ anche gli ambienti…
Lo scorso anno, in questa stessa occasione, vi ricordavo il nuovo statuto della curia presentandolo come la carta con la quale confrontarci. Quest’anno, che siamo passati dall’anno ad experimentum alla fase della piena ricezione e attuazione delle disposizioni sinodali, siamo chiamati per primi a far nostro lo “stile sinodale” richiesto, diventando capaci di generare e far crescere, attraverso il nostro servizio, la vita delle comunità cristiane della nostra Chiesa.
Cari amici, a nome vostro rivolgo gli auguri di buon Natale, più cari e affettuosi, a don Franco Giulio, ridicendogli la nostra disponibilità a camminare con lui per collaborare nella costruzione di una “Chiesa di pietre vive”, che accoglie la sfida del futuro che, come lui stesso ci ha scritto, sarà quella di far diventare i cristiani testimoni perché tutta la nostra Chiesa diventi testimonianza del Signore Gesù. A noi di far la nostra parte!
Auguri e Buon Natale don Franco Giulio!
Buon Natale a tutti voi con un grande grazie per il vostro servizio!
Novara, Curia diocesana, 20 dicembre 2017
Don Fausto Cossalter
Vicario Generale
della Diocesi di Novara