Sul margine del SEPOLCRO VUOTO sostiamo attoniti,
se mai qualcuno ci tocchi la spalla e ci chiami per nome.
E, volgendoci, ci dia la grazia di riconoscerlo e di esclamare:
“Rabbunì, Maestro mio!!!”
Sulle tracce di un accorato TESTIMONE
(Mons. Aldo del Monte, dal Diario inedito):
“Non parlo per pessimismo; parlo per amore di Dio e dell’uomo. Se vale qualche cosa, questo mio decennio sabbatico nel silenzio, nella preghiera e nella contemplazione forse posso darvi un’utile spinta per quel cambiamento che andate auspicando nella vita della Chiesa e nella storia del Cristianesimo.
Gli auguri di Pasqua del vescovo Franco Giulio
Con un inedito di mons. Aldo Del Monte
12-04-2020
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In questo mio decennio silenzioso a San Salvatore io sono uscito dal generico. Mi hanno fatto visita, persona per persona, o a piccoli gruppi, più di 4500 fedeli. Amici, quanti drammi, quante sofferenze, quanti dolori: in anziani, in ammalati, in papà e mamme di famiglia, in giovani e adulti, in ricchi e poveri, in gente dotta e contadini con la cultura dei campi.
Sono venuti, per scoprire nel Silenzio una speranza nuova; sono venuti per riprendere un discorso antico, o per sfogarsi, o per confessarsi, per farmi leggere qualche cosa nel mistero della loro vita. Cumuli di dolore per me; ma anche cumuli di gioia, di speranza e di carità.
Perché sovente, la riattivazione in loro del piano di Dio riportava la luce, la voglia di dire di sì al Signore e la ricomposizione nella grazia o nella misericordia del loro mondo interiore. Oh, quanta umanità ha dispensato il Signore in quegli incontri di preghiera. E quante lacrime di gioia e lettere commoventi: perché, in mille modi, tutto questo nostro eremo irradiava crescita di fede e di gioia di vivere nell’amicizia di Dio”.
ALDO DEL MONTE,
Novo Millennio Ineunte-Cronache di San Salvatore, agosto 2001, ADM.I.6-00-II.1