«La GMG è per i coraggiosi! Accettate la sfida?». Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Gioventù 2018

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«Carissimi giovani, il Signore, la Chiesa, il mondo, aspettano anche la vostra risposta alla chiamata unica che ognuno ha in questa vita! Mentre si avvicina la GMG di Panama, vi invito a prepararvi a questo nostro appuntamento con la gioia e l’entusiasmo di chi vuol essere partecipe di una grande avventura. La GMG è per i coraggiosi! Non per giovani che cercano solo la comodità e che si tirano indietro davanti alle difficoltà. Accettate la sfida?».

Si conclude con questa esortazione l’invito di Papa Francesco ai giovani di tutto il mondo per la XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà vissuta nelle diocesi la prossima domenica delle Palme. Per la chiesa novarese, come tradizione l’appuntamento è per la Veglia, che quest’anno si terrà a Varallo Sesia, guidata dal vescovo Franco Giulio Brambilla. Il tema, che si inserisce nel percorso triennale – avviato lo scorso anno – dedicato a Maria verso l’incontro mondiale di Panama, è «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30).


A QUESTO LINK IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO


«Come è comprensibile, l’improvvisa apparizione dell’angelo e il suo misterioso saluto hanno provocato un forte turbamento in Maria», scrive il Papa nel messaggio, chiedendo ai giovani: «E voi, quali paure avete? Una paura “di sottofondo” che esiste in molti di voi è quella di non essere amati, benvoluti, di non essere accettati per quello che siete. Oggi, sono tanti i giovani che hanno la sensazione di dover essere diversi da ciò che sono in realtà, nel tentativo di adeguarsi a standard spesso artificiosi e irraggiungibili. Fanno continui “fotoritocchi” delle proprie immagini, nascondendosi dietro a maschere e false identità, fin quasi a diventare loro stessi un “fake”».

DARE UN NOME  ALLE NOSTRE PAURE

Poi un invito a guardarsi dentro per comprendere cosa spaventa. «Il primo passo per superare le paure è quello di identificarle con chiarezza, per non ritrovarsi a perdere tempo ed energie in preda a fantasmi senza volto e senza consistenza. Per questo, vi invito tutti a guardarvi dentro e a “dare un nome” alle vostre paure».

NON CHIUDETEVI IN UNA STANZA CON COMPUTER E SMARTPHONE

«Non lasciate – è l’invito deciso –  che i bagliori della gioventù si spengano nel buio di una stanza chiusa in cui l’unica finestra per guardare il mondo è quella del computer e dello smartphone. Spalancate le porte della vostra vita! I vostri spazi e tempi siano abitati da persone concrete, relazioni profonde, con le quali poter condividere esperienze autentiche e reali nel vostro quotidiano».

IL DISCERNIMENTO STRADA PER VINCERE LE PAURE

L strada che indica Francesco ai giovani è quella del discernimento che però «non va inteso come uno sforzo individuale di introspezione, dove lo scopo è quello di conoscere meglio i nostri meccanismi interiori per rafforzarci e raggiungere un certo equilibrio», ammonisce il Papa. «In questo caso la persona può diventare più forte, ma rimane comunque chiusa nell’orizzonte limitato delle sue possibilità e delle sue vedute. La vocazione invece è una chiamata dall’alto e il discernimento in questo caso consiste soprattutto nell’aprirsi all’Altro che chiama».

PREGHIERA E CONFRONTO

«È necessario il silenzio della preghiera per ascoltare la voce di Dio che risuona nella coscienza», raccomanda Francesco, insieme al «confronto e il dialogo con gli altri, nostri fratelli e sorelle nella fede, che hanno più esperienza e ci aiutano a vedere meglio», scrive il Papa a proposito del secondo imperativo».