Un percorso in tre tappe per avvicinarsi alla Pasqua e tenere viva l’eredità – di carità, ma anche spirituale – del Giubileo straordinario conclusosi lo scorso novembre. E’ rivolta a tutte le Unità pastorali missionarie e parrocchie la proposta della Caritas diocesana per la Quaresima 2017 sul tema “La Porta della Misericordia resta sempre spalancata”.
«Abbiamo ripreso la sollecitazione del vescovo Franco Giulio nel suo messaggio natalizio nel quale commentava la lettera apostolica Misericordia et Misera – spiega il direttore della Caritas e del Centro Missionario don Giorgio Borroni -. L’augurio di mons. Brambilla è che i semi piantati nell’anno dei Giubileo continuino a portare frutto. Che la porta resti, appunto, spalancata».
E così i nodi di questo percorso si concentrano su tre temi: l’accoglienza, la missione e la misericordia. Il primo punta l’attenzione sul tema delle migrazioni. «Una riflessione sulle motivazioni che hanno generato in questi anni i flussi migratori, uno sguardo su chi sono e perché fuggono dai loro Paesi i richiedenti asilo». Ma anche su quali strumenti, da parte delle istituzioni, per gestirli e come la comunità cristiana deve sentirsi coinvolta, «con la presentazione del progetto Caritas “Rifugiato a casa mia”». Il nodo della misericordia riprende idealmente il percorso, proposto sempre da Caritas durante il Giubileo, sulle opere di misericordia, con una riflessione sulle opere spirituali.
«Il terzo è un focus sulla missio ad gentes e sul senso dei Fidei Donum: sacerdoti che partono e che per qualche anno si dedicano a Chiese lontane, ma che proprio la loro presenza ricorda essere sorelle della nostra. Con realtà diversissime da quella che viviamo qui, ma anche con molti punti in comune. Proporremo il sostegno ad un progetto di costruzione della nuova scuola media in Ciad, seguito dal nostro missionario don Benoit Lovati». E il percorso si concluderà idealmente all’avvio della Settimana Santa, proprio con la presentazione di questa iniziativa la sera della Veglia delle Palme, durante la Gmg diocesana. Ma naturalmente potrà essere utilizzato anche dopo la Pasqua.
«Ciascuno di questi tre focus può essere scelto singolarmente o come parte di un cammino – sottolinea don Borroni -. Per adesso le parrocchie o le Upm che hanno aderito sono già qualche decina». Gli strumenti scelti sono calibrati in base ai destinatari: «proponiamo incontri con la formula del work shop, del convegno o anche della veglia di preghiera, destinate a giovani, operatori pastorali o all’intera comunità. Per adeguarci ai singoli percorsi quaresimali delle parrocchie».
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